Nel 1962 le ricerche sul MOB ricevettero un importante apporto scientifico. Cominciò a lavorare nel Dipartimento di ostetricia e ginecologia della Facoltà di Medicina dell’Università di Melbourne il professor James Brown, un biochimico esperto in endocrinologia. Brown aveva ideato una propria tecnica di laboratorio per la misurazione degli estrogeni nel sangue e nelle urine; inoltre egli aveva svolto uno studio per calcolare i livelli degli ormoni ovarici in donne che assumevano la pillola contraccettiva e aveva accertato, non senza preoccupazione, la chiara soppressione in esse del normale andamento ormonale. Dopo aver incontrato John, Brown poté svolgere un’indagine fra gruppi di donne che tenevano le regolari registrazioni del muco; i risultati di tale indagine – pubblicati in un libro edito nel 1964 – dimostravano che le donne erano in grado di definire da sole con estrema precisione le varie fasi del ciclo, mediante l’osservazione personale delle modificazioni del muco cervicale.

E’ proprio in occasione della pubblicazione del testo di John che Lyn Billings, nel 1963, venne coinvolta nell’elaborazione del MOB: curò le bozze del libro e cominciò a parlare con le donne che affluivano al Centro di Consulenza di padre Catarinich. Nel 1966 Lyn cominciò ad avviare i primi corsi d’insegnamento; studiando i cicli delle donne in premenopausa, intuì che i giorni nei quali le donne avvertivano ai genitali esterni una sensazione di «asciutto» erano giorni infecondi, mentre scoprì che il massimo della fertilità era accompagnato dalla sensazione di «lubrificazione» (intuizioni confermate dai dosaggi ormonali). Grazie al lavoro di Lyn, dunque, il metodo fu perfezionato: furono fissati i limiti della fase fertile, furono stabilite delle regole ben precise sia per ottenere sia per rinviare una gravidanza, fu definito il periodo di infertilità pre-ovulatoria (il «Quadro Non Fertile di Base»). Nel 1967 le misurazioni delle gonadotropine ipofisarie (FSH ed LH) rilasciate durante il ciclo mestruale, misurazioni effettuate dal dottor Henry Burger, confermarono la precisione del sintomo del muco.

Negli anni ’70 i Billings cominciarono a raccogliere informazioni sul lavoro svolto da Erik Odeblad del Dipartimento di Biofisica Medica dell’Università di Umea, in Svezia. Da tempo il ginecologo, laureato in fisica oltre che in medicina, stava studiando l’attività della cervice, combinando le conoscenze acquisite nell’ambito della ginecologia con quelle della fisica per conoscere le proprietà fisiche delle secrezioni cervicali.